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Il concetto di astratto nel giudizio sulla Rivoluzione francese (Burke, Maistre, Cuoco, Hegel, Marx)

par Fiorinda Li Vigni

vendredi 2 mars 2007

Napoli, Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, 2006.

L’accusation d’abstraction portée aux principes de 1789 est largement répandue dans le débat qui accompagne et suit la Révolution française, mais avec des significations très différentes, que ce livre se propose d’analyser à travers des positions philosophiques et idéologiques différentes ou même radicalement divergentes.

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Premessa

Capitolo I. Edmund Burke : una battaglia di civiltà contro i sofismi metafisici

§1. L’invettiva

§2. I diritti come possesso ereditario

§3. L’immaginazione morale

Capitolo II. Joseph de Maistre : il dogma al servizio del potere

§1. La Rivoluzione francese come opera della Provvidenza

§2. La critica della nozione di “stato di natura” e il richiamo all’origine divina del linguaggio

§3. L’anticostruttivismo di Maistre nella polemica contro la “costituzione a priori”

Capitolo III. Vincenzo Cuoco : la critica all’idealismo rivoluzionario

§1. Il concetto di astratto nell’analisi della Rivoluzione francese

§2. La Rivoluzione di Napoli come “rivoluzione passiva”

§3. Il problema costituzionale nei Frammenti di lettere a Vincenzio Russo

Capitolo IV. Hegel : la differenza nella libertà

§1. La natura filosofica della Rivoluzione francese

§2. La critica hegeliana dell’astrattezza rivoluzionaria

§3. La rilettura della Repubblica di Platone : la natura dell’ideale e la costituzione vera

§4. La critica allo Stato politico del giovane Marx.

Bibliografia


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